La libertà di stampa è la nostra libertà, soprattutto in tempi di crisi
Quest'anno celebriamo la Giornata mondiale della libertà di stampa nel bel mezzo di una pandemia globale. Un motivo particolare per rendere omaggio a tutti i giornalisti che ci portano le notizie. Un'informazione attendibile può essere un salvavita.
In questi giorni si parla spesso di lavori essenziali come quello di medico, operatore sanitario e molti altri che si trovano in prima linea nella lotta alla Covid-19. Anche i giornalisti svolgono un lavoro essenziale per la salute delle nostre società – spesso mettendo a repentaglio la loro vita – affinché possiamo essere informati, consapevoli e al sicuro. Stiamo parlando di donne e uomini che rendono le nostre società e democrazie più aperte, trasparenti e resilienti.
Nella nostra campagna annuale a favore della libertà di stampa, molti giornalisti ci hanno ricordato che l'accesso a un'informazione attendibile e la possibilità di chiedere conto ai governi del loro operato possono essere dei veri e propri salvavita.
https://twitter.com/JosepBorrellF/status/1256828901231378432
La pandemia di Covid-19 ha innescato una risposta globale senza precedenti e alcune delle nostre libertà sono temporaneamente limitate. Purtroppo, nel mondo alcuni governi hanno abusato di questa crisi, sfruttandola come opportunità per reprimere la libertà di stampa. Giornalisti e operatori dei media sono stati vessati, minacciati, fermati e imprigionati per i loro reportage sulla Covid-19.
Sfortunatamente, per molti questa realtà è ben troppo familiare. Anche in tempi meno straordinari, sono troppi i giornalisti che hanno pagato un prezzo altissimo per averci raccontato la verità. Secondo l'ONG Reporter senza frontiere, nel 2019 sono stati 52 gli operatori dei media che hanno perso la vita sul lavoro, mentre 398 sono stati incarcerati e 57 presi in ostaggio. I governi dovrebbero proteggere i media e il lavoro che svolgono, porre fine all'impunità per i crimini commessi contro i giornalisti e rilasciare tutti coloro che sono detenuti a causa dei loro servizi giornalistici.
Negli ultimi mesi i mezzi d'informazione indipendenti hanno dovuto far fronte a una pressione crescente e senza precedenti in molti mercati dei media. Alcune testate sono state imbavagliate per aver pubblicato notizie sul virus sgradite a chi è al potere, ad esempio riferendo che le cifre reali sulle morti per Covid-19 sono superiori a quelle ufficiali. Per aver criticato il proprio governo, altre sono state accusate di diffondere notizie false. Altre ancora versano in gravi difficoltà finanziarie causate dalla crisi.
È chiaro che le misure di confinamento hanno rallentato le economie, ridotto i ricavi dei media generati dalla pubblicità, provocato la chiusura delle edicole e limitato la libera circolazione e il giornalismo. Tutto ciò avrà serie ripercussioni su un settore, quello dei media, che già riscontra difficoltà in molti paesi. Alcuni mezzi d'informazione indipendenti stanno iniziando a ridurre la copertura giornalistica o a licenziare i giornalisti. Senza un sostegno di emergenza, molti potrebbero dover far fronte alla minaccia di chiusura. La perdita di questi mezzi d'informazione priverebbe il mondo delle voci cruciali di cui abbiamo bisogno per il buon funzionamento delle democrazie. L'indebolimento del pluralismo dei media aggraverebbe il rischio di diffusione della misinformazione e della disinformazione.
In questa Giornata mondiale della libertà di stampa, e in particolare durante questa pandemia, chiedo a tutti di proteggere i giornalisti e gli operatori dei media in ogni momento; di rilasciare coloro che sono detenuti ingiustamente e di sostenere i media indipendenti, sotto il profilo sia politico che finanziario.
La ragione è semplice:
la libertà di stampa è la nostra libertà, e tutti dobbiamo difenderla. Soprattutto in tempi di crisi.
Altri post dal blog di Josep Borrell, Alto rappresentante dell'UE
Guarda anche
MORE FROM THE BLOG
"Una finestra sul mondo"- Blog dell'AR/VP Josep Borrell
Blog di Josep Borrell sulle sue attività e la politica estera europea. Contiene anche interviste, op-eds, una selezione di discorsi e video.