G7 a Münster: affrontare insieme le principali sfide geopolitiche
"La riunione dei ministri degli Esteri del G7 tenutasi la settimana scorsa ha illustrato la nostra forte convergenza sulle principali sfide geopolitiche."
La settimana scorsa, nei due giorni di riunione, i ministri degli Esteri del G7 sono stati accolti nella storica città di Münster dalla mia collega Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca. In primo luogo, tutti abbiamo convenuto che occorre continuare a portare avanti la nostra strategia riguardo alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, sostenendo l'Ucraina, esercitando pressioni sulla Russia e affrontando le più ampie conseguenze della guerra.
Sono trascorsi quasi nove mesi da quando Vladimir Putin ha dato inizio a questa aggressione illegale. Insieme al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che si è unito a noi in collegamento video, abbiamo condannato la recente escalation da parte della Russia, compresi gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili, in particolare gli impianti energetici e idrici, utilizzando missili nonché droni e formatori iraniani. Dato che Putin non è riuscito a conquistare l'Ucraina, è evidente che ora intende terrorizzare la popolazione ucraina e distruggere il paese.
"Dato che Putin non è riuscito a conquistare l'Ucraina, è evidente che ora intende terrorizzare la popolazione ucraina e distruggere il paese."
Ma gli ucraini stanno contrattaccando e noi li sosteniamo in tutti i modi. Insieme agli Stati membri, l'UE ha mobilitato oltre 19 miliardi di EUR per la resilienza economica, sociale e finanziaria dell'Ucraina e 3,1 miliardi di EUR per il sostegno militare. Il nostro contributo comprende altresì un sostegno tecnico per contribuire a riparare le infrastrutture energetiche e per aumentare la capacità di produzione di energia elettrica. Rafforzeremo inoltre il nostro sostegno umanitario, che è divenuto ancora più urgente in vista dell'approssimarsi dell'inverno. Resta fondamentale mantenere in vita l'economia ucraina. L'UE dovrebbe proporre un consistente pacchetto finanziario per un importo mensile fino a 1,5 miliardi di EUR e un importo complessivo fino a 18 miliardi di EUR, allo scopo di coprire in modo significativo il fabbisogno di finanziamento dell'Ucraina per il 2023.
"È fondamentale che l'iniziativa sui cereali del Mar Nero sia prorogata oltre il 19 novembre. È inaccettabile utilizzare gli alimenti e la fame come arma di guerra."
Abbiamo inoltre discusso dell'importanza di garantire che le esportazioni agricole ucraine possano raggiungere i mercati mondiali e abbiamo dato pieno sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite affinché la Russia torni a partecipare all'iniziativa sui cereali del Mar Nero. "È fondamentale che l'iniziativa sui cereali del Mar Nero sia prorogata oltre il 19 novembre: la Russia non deve addurre ancora un ulteriore pretesto per rinunciare ai propri obblighi. È inaccettabile utilizzare gli alimenti e la fame come arma di guerra. Ho anche sottolineato l'importanza dei corridoi di solidarietà UE-Ucraina, che sono stati utilizzati per trasportare la grande maggioranza delle esportazioni agricole e non agricole ucraine dall'inizio della guerra russa.
Nell'affrontare le più ampie conseguenze della guerra, abbiamo inoltre discusso della situazione in Asia centrale. I paesi della regione sono sempre più orientati verso l'UE, alla ricerca di una maggiore sicurezza e di una diversificazione dei loro partenariati, anche nei settori della connettività sostenibile, del commercio e dell'energia. Mi recherò a Samarcanda la prossima settimana, per un'importante conferenza sulla connettività e per quella che probabilmente sarà la più significativa riunione ministeriale UE-Asia centrale.
Cina e regione indo-pacifica
Abbiamo inoltre discusso della situazione in Cina e nella regione indo-pacifica, riflettendo sui risultati del recente 20º Congresso nazionale del partito comunista cinese. Con il terzo mandato del presidente Xi Jinping quale segretario generale del partito, la Cina sta evidentemente consolidando le sue politiche assertive. Ulteriori tensioni nello stretto di Taiwan potrebbero, in particolare, avere un effetto negativo sulle relazioni UE-Cina e dobbiamo prepararci ai diversi scenari possibili.
"Per l'UE, la Cina rimane, al tempo stesso, un partner economico fondamentale, un concorrente globale e un rivale sistemico. La rivalità e la concorrenza assumono, tuttavia, un'importanza crescente."
Per l'UE, la Cina rimane, al tempo stesso, un partner economico fondamentale, un concorrente globale e un rivale sistemico. La rivalità e la concorrenza assumono, tuttavia, un'importanza crescente. Dobbiamo gestire la concorrenza con la Cina in tutti i settori e, nel contempo, mirare a una cooperazione costruttiva, nella misura del possibile e nel nostro interesse. Questo comprende sfide globali quali la pace e la sicurezza, la salute mondiale, la crisi climatica e della biodiversità e la conservazione delle risorse naturali, specie in vista di una settimana cruciale con l'avvio della COP 27.
Dobbiamo garantire parità di condizioni per le nostre imprese che operano in Cina e assicurarci che le nostre dipendenze non si trasformino in vulnerabilità. La Cina svolge un ruolo cruciale in molte catene di approvvigionamento e la nostra dipendenza dalla Cina riguardo alla nostra strategia in materia di transizione verde è attualmente superiore alla nostra dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia. La Cina rappresenta il 90% del nostro fabbisogno di magnesio, il 90% del nostro fabbisogno di terre rare e l'80% dei pannelli solari utilizzati nell'UE. Dobbiamo adoperarci per ridurre queste dipendenze eccessive, affrontare le vulnerabilità e rafforzare la nostra resilienza. Continueremo a dialogare con i nostri partner sul tema della Cina, anche attraverso il G7.
"La nostra dipendenza dalla Cina riguardo alla nostra strategia in materia di transizione verde è attualmente superiore alla nostra dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia."
La drammatica situazione dei diritti umani in Cina è una delle questioni più controverse nelle relazioni UE-Cina e abbiamo esortato la Cina ad agire nel rispetto dei suoi impegni internazionali e obblighi giuridici. Le nostre principali preoccupazioni riguardano lo Xinjiang, il Tibet e la Mongolia interna. Quando incontriamo rappresentanti cinesi di alto e altissimo livello, solleviamo puntualmente questi argomenti e mi aspetto che tutti gli Stati membri facciano lo stesso. Continueremo a mettere in luce le nostre differenze, consapevoli che le nostre pressioni potranno essere efficaci solo se manterremo aperto il dialogo.
Iran
A Münster abbiamo tenuto anche un'importante discussione sull'Iran. Proseguono le proteste in seguito all'uccisione di Mahsa Amini. Ammiriamo il coraggio delle donne iraniane che sono in prima linea nelle proteste pacifiche. Ho trasmesso questo messaggio molto chiaramente al mio omologo, il ministro Abdollahian, nel corso della nostra telefonata di mercoledì scorso. Il 17 ottobre l'UE ha imposto sanzioni nei confronti dei responsabili dell'inaccettabile repressione violenta delle proteste. L'UE ha inoltre preso provvedimenti in seguito alla consegna di droni iraniani alla Russia, fatto estremamente preoccupante.
Per quanto riguarda il PACG, le cose non stanno evolvendo nella giusta direzione. Le posizioni tra le parti non sono ancora convergenti. L'Iran deve dialogare in modo costruttivo con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Ho chiesto al ministro Abdollahian di far progredire la questione.
Africa
A Münster ci hanno raggiunto i nostri omologhi del Kenya e del Ghana e il vicepresidente della Commissione dell'Unione africana. Abbiamo sottolineato l'importanza geopolitica e strategica del continente africano e l'esigenza di una stretta collaborazione con i nostri partner africani. L'Africa è particolarmente colpita da molteplici crisi globali quali la crisi climatica, la perdurante pandemia di COVID-19, il regresso democratico nonché l'insicurezza alimentare ed energetica come conseguenze della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina.
"L'Africa è particolarmente colpita da molteplici crisi globali quali la crisi climatica, la perdurante pandemia di COVID-19, il regresso democratico nonché l'insicurezza alimentare ed energetica"
In particolare riguardo all'Etiopia, mentre il conflitto entra nel suo secondo anno non dovremmo dimenticare le decine di migliaia di persone che sono state uccise e quelle che sono state vittime delle peggiori atrocità. Le violazioni dei diritti umani, le atrocità e gli abusi devono cessare immediatamente. I responsabili di tali violazioni e abusi devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni; i sopravvissuti e le vittime devono ottenere giustizia. La settimana scorsa sono giunte alcune notizie positive con l'annuncio di una cessazione delle ostilità. Accogliamo con favore tale sviluppo ed esortiamo il governo dell'Etiopia e il Fronte popolare di liberazione del Tigray (TPLF) a onorare e attuare pienamente questo impegno.
"Le società africane continuano a subire l'utilizzo come arma, da parte della Russia, delle esportazioni di alimenti e concimi."
Più in generale, le società africane continuano a subire l'utilizzo come arma, da parte della Russia, delle esportazioni di alimenti e concimi. Non possiamo permetterci di perdere terreno, continueremo dunque a collaborare con i nostri partner africani per costruire sistemi agroalimentari ed energetici resilienti e sostenibili, mitigare i cambiamenti climatici e contrastare la disinformazione.
La base per un'azione congiunta con i nostri partner africani è costituita dalle priorità e dai risultati concordati in occasione del vertice UE-Unione africana dello scorso febbraio, in particolare il pacchetto di investimenti Africa-Europa "Global Gateway". In questo settore è importante realizzare sinergie con le iniziative del G7, come il partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali. L'Africa sta diversificando i suoi partner e siamo impegnati in una gara di offerte.
Balcani occidentali
Infine una parola sui Balcani occidentali, dato che la settimana scorsa ho partecipato anche al vertice del processo di Berlino, organizzato dal cancelliere Scholz. Nella regione dobbiamo fare passi avanti sia in termini di resilienza che di riconciliazione. Quanto alla resilienza, in occasione di questo evento abbiamo annunciato un pacchetto di sostegno per l'emergenza energetica da 1 miliardo di EUR. Dobbiamo inoltre intensificare il nostro aiuto per migliorare la ciberresilienza dei paesi della regione che sono più esposti alle minacce della Russia. Ci stiamo inoltre adoperando per rafforzare la lotta contro la disinformazione russa nei Balcani occidentali.
Con la guerra in corso in Ucraina, dobbiamo contribuire a evitare l'insorgere di nuovi conflitti in Europa. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a tensioni ricorrenti tra il Kosovo e la Serbia, in particolare in merito alla questione delle targhe d'immatricolazione. In qualità di facilitatore del dialogo Belgrado-Pristina, con il sostegno dell'RSUE Miroslav Lajčák, ho presentato alle parti una proposta per compiere progressi concreti e irreversibili nel percorso verso una completa normalizzazione. Sono grato soprattutto alla Germania e alla Francia per il loro sostegno a questa proposta. Le discussioni su tale proposta sono in corso con entrambe le parti. Esortiamo il Kosovo e la Serbia a compiere uno storico balzo in avanti verso la normalizzazione delle loro relazioni.
Queste proficue riunioni hanno mostrato il grado di convergenza tra i paesi del G7 sulle principali sfide geopolitiche. Insieme, dobbiamo continuare a difendere l'ordine internazionale basato su regole.
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